IL MONDO DI JOSABETH SJÖBERG
Nell'800, più che in altri secoli, fu spesso geniale il particolare
mondo delle signorine borghesi, destinate a rimanere tali: da Jane
Austen a Emily Dickinson, o questa meno conosciuta signorina Josabeth,
svedese. La sua abilità artistica fu la pittura ad acquerello, ma di
stile particolarissimo, e apprezzata solo molti anni dopo la sua morte.
(cliccate sulle foto per ingrandirle)
Era una pittrice naïf ante litteram, con la freschezza, l'ingenuità e l'ossessiva riproduzione attenta dei piccoli particolari (fiore per fiore le tapezzerie, mattonella per mattonella e trave per trave le stanze) che caratterizza sempre questa categoria di pittori.
Era consapevole
della sua bruttezza e della mancanza di dote, dunque riempì le sue
giornate con i talenti che possedeva. Abbiamo perciò la raffigurazione
di una vita serena, scandita da piccoli avvenimenti: la visita all'amica
malata, il the dalla vicina, la funzione domenicale, la lezione di
chitarra, un funerale, il matrimonio della porta accanto ecc.
Una serie
di piccoli palcoscenici dalla prospettiva rigida, popolati da piccoli
attori, fra i quali frequentemente compare essa stessa. Gli oggetti, le
tappezzerie, i mobili e i quadri sono rappresentati non come quinte, o
oggetti di scena, ma come presenze fondamentali. ripetuti e
riconoscibili tra un dipinto e l'altro.
In diversi acquerelli compare il
suo medico. Fu lui a convincerla a compiere l'unico viaggio della sua
vita, alle terme di Sabbathsberg. Per il resto non lasciò mai la natale
Stoccolma.
Gli ultimi suoi dipinti raffigurano l'interno del ricovero
per le Vedove della Borghesia del quartiere di Hamngatan.
FINE
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La Bella Dama senza Pietà
La leggenda del re Cophetua
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Tra i due naïf, cioè questo e quello di Jeneviève Jost che hai messo ieri, preferisco quest'ultima che almeno si avvicina un po' allo stile di Rosseau.
RispondiEliminaNaturalmente anch'io. Questa signorina era un'autodidatta un po' stantia, che ha fatto cose molto belline destinate alla sua ristrettissima cerchia.
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