Nel romanzo Via col Vento la protagonista Rossella, che si trova in gravi difficoltà economiche (come tanti altri abitanti del Vecchio Sud alla fine della Guerra di Secessione), decide di conquistare Rhett, arricchitosi col contrabbando: spera di farsi sposare e di salvare così l'amata piantagione di Tara. Per riuscire nell'intento non deve però fargli capire di trovarsi in una situazione di bisogno, anzi, deve presentarsi al meglio. Così, sotto lo sguardo di sospetto e aperta disapprovazione della sua mammy, tira giù le tende di velluto verde della sala e con quelle si confeziona un elegante abito. Col satin delle fodere cucisce una sottoveste, e coi ritagli di velluto ricopre un vecchio cappello che guarnisce poi con le piume più belle del gallo del loro pollaio. In questa tenuta si presenta ad Atlanta da Rhett. Disgraziatamente il progetto non andrà a buon fine: Rhett si accorgerà di esser stato cercato solo per un interesse economico non appena vedrà la condizione miserabile delle mani di lei, callose e screpolate dopo che la donna ha lavorato la terra e raccolto il cotone.
Ora, cosa ha a che fare con me questa storia? Niente, in realtà. Salvo che di recente navigando in internet mi sono imbattuta in alcuni meravigliosi abiti degli anni '20, rimanendone affascinata. Ho desiderato di possederne uno, ma non è precisamente ciò che va di moda adesso: non ne ho visto in giro nè comunque avrei necessità di acquistare l'ennesimo abito, avendone già più di quanti me ne occorrano.
Cosicchè ho fatto come Rossella O'Hara: ho tirato giù le tendine della stanza da letto: due finestre, quattro tendine. Due le ho cucite insieme per fare un vestito lungo alla caviglia, un'altra l'ho tagliata per far delle guarnizioni e per ricoprire un cappello di paglia vagamente a cloche. Una tendina diversa, di tulle color bronzo, l'ho usata come fusciacca ad altezza fianchi, e per completare il cappello.
Ho fatto dei fiori di
stoffa e nastri per dare un po' di vivacità all'abito, e soprattutto per
nascondere i buchi fatti dai miei pelosi che amano stazionare vicino
alle finestre e ogni tanto giocano con le tende.
Ciliegina sulla torta, essendo l'abito molto trasparente, ho comprato una sottoveste bianca dai cinesi, e l'ho tinta di verde chiaro: se ne intravede la sfumatura dai trafori.
Il verde è un omaggio a Rossella O'Hara. Ora il punto è: avrò il coraggio di indossarlo?
FINE
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