IL ''MOTIVO DEL SALICE''
A cavallo tra gli anni '50 e '60 la spazzatura era ancora costituita quasi completamente da materiale organico. Non si usavano contenitori di plastica o polistirolo nè pellicole nè stagnola per conservare o confezionare i cibi. A Cagliari lo spazzino passava a ritirare l'immondezza con un grande sacco verde di grossa tela, suonando a tutte le porte del palazzo e ammorbando le scale. A Villacidro invece, la spazzatura veniva buttata nell'angolo più lontano del giardino. Lì cresceva rigoglioso un alloro ed era proibito avvicinarsi. Il terreno era in leggera pendenza poichè nei decenni l'humus si era stratificato. A tutt'oggi tendo a confondere l'aroma dell'alloro fresco con l'idea della spazzatura. Infatti non ne uso. Per la cronaca, il vecchio alloro ancora sta lì, vivo e vegeto.
Gli unici rifiuti inorganici erano i cocci delle stoviglie che si rompevano. Per cui a noi bambini, durante le vacanze di settembre trascorse a Villacidro, capitava di trovare in giardino frammenti di vecchi piatti con disegni curiosi e aspetto antichissimo. Erano cocci di stoviglie del tempo dei nonni e bisnonni, e li conservavamo come tesori.
Molti erano piatti di ceramica inglese, comunissimi alla fine dell'800 e i primi decenni del '900, con il motivo detto ''del salice''.
Alcuni pezzi di questa serie sono sopravvissuti interi all'usura del tempo nelle vecchie credenze di Villacidro, e uno ho avuto la fortuna di averlo in regalo io.
E' un grande piatto da portata: sono quelli che si salvano più facilmente, essendo i meno usati.
Il motivo del salice (willow pattern) mi ha sempre affascinato perchè rappresenta un'antica leggenda cinese.
All'inizio dell'8oo nelle manifatture inglesi dello Staffordshire, si incominciò a produrre delle ceramiche in serie, con soggetti cinesi. Il disegno più comune fu appunto questo del salice, poi venduto, copiato e variato molte volte, finchè divenne popolarissimo. Nonostante le differenze fra i patterns, sono sempre presenti la pagoda, il salice, il fiume, il ponte con tre persone e la coppia di uccelli. Il colore blu è il più diffuso perchè inizialmente era il solo colore che resisteva senza alterarsi alle temperature di cottura della ceramica. Poi si usarono anche il rosa, il marrone, il seppia.
Questa è la vecchia leggenda cinese:
C'era una volta un mandarino che abitava in una grande pagoda insieme alla figlia, da lui destinata in sposa ad un vecchio ma ricco mercante.
La figlia però era innamorata del giovane e bellissimo segretario del padre; il quale, quando se ne accorse, lo licenziò.
Disperato, il giovane scrisse un estremo messaggio alla fanciulla, affidandolo al fiume che scorreva sotto la pagoda, nel guscio di una noce di cocco.
Con lo stesso stratagemma la fanciulla gli rispose di andarla a prendere quando fossero fioriti i peschi, alla vigilia delle aborrite nozze.
Infatti, nella confusione della festa, il giovane riuscì a rapire l'amata, che aveva con sè i gioielli di cui doveva adornarsi per le nozze.
Il mandarino, accortosi della fuga, furibondo si gettò subito all'inseguimento degli innamorati: nel disegno si vedono infatti tre figure che attraversano un ponte: il giovane, che porta una lanterna, e la fanciulla in fuga, e il mandarino che li insegue agitando una frusta.
I due innamorati riuscirono a rifugiarsi in una casa, dove però furono raggiunti dal mandarino che vi appiccò il fuoco.
Gli dei, impietositi, trasformarono i due giovani in tortore perchè potessero finalmente amarsi in pace.
Questo disegno è stato utilizzato anche per ceramiche e porcellane moderne. Questa tazza da the l'ho trovata in un mercatino per un paio di euro.
E' un motivo talmente conosciuto e popolare che ha finito per essere usato per mille cose. Qui sotto ne pubblico una carrellata.
Un vaso da notte:
Della ''toile de Jouy'' per arredare o anche per un abbigliamento molto originale:
Bigiotteria varia in ceramica o stoffa
Un vecchio tostapane e una cover per Iphone:
Una stanza da bagno simpatica:
FINE
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