giovedì 23 giugno 2016





I PITTORI DELLE FATE

John Anster Fitzgerald

Nell'Inghilterra vittoriana si diffuse un senso di disorientamento, uno sradicamento dovuto alla rivoluzione industriale. La vita cambiava velocemente, da un lato in meglio, grazie alle nuove invenzioni, dall'altro i tempi diventavano sempre più cupi perchè nè la gente nè il Paese riuscivano ad adeguarsi sufficientemente in fretta ai tempi nuovi. 
Ci fu allora un desiderio di fuga dalla realtà, una voglia di colmare i vuoti con una tendenza verso il Romanticismo, l'irrealtà, la mitologia e il misticismo. 
Ciò avvenne in tutti i campi. L'architettura volse al gotico. In letteratura si risvegliò l'interesse per alcune commedie di Shakespeare che fino ad allora avevano presentato dei problemi tecnici di messa in scena: con le nuove macchine e la luce a gas si rinfrescarono lavori come ''La Tempesta'' o il ''Sogno di una notte di mezza estate'', dandone rappresentazioni più realistiche ricche di effetti speciali, così come anche ''La Regina delle Fate'' di Spenser e altri.
Tornarono di gran moda i miti della Tavola Rotonda, lo spiritismo, le fate e gli gnomi.
Furono pubblicati curiosi libri per l'infanzia quali i due volumi di Peter Pan, di James Barrie, e quelli delle Avventure di Alice, di Carroll.
Anche in pittura, fra tante nuove correnti, ne nacque una particolarmente bizzarra: la Fairy Painting, o pittura delle fate e del fiabesco. Ad essa si avvicinarono alcuni pittori romantici e diversi pittori preraffaelliti. 

John Everett Millais: Cinderella
J. E. Millais: Ferdinando ascolta Ariel senza vederlo

Dante Gabriel Rossetti: una fata

Henry Meynell Rheam: La fata dei boschi

Arthur Hughes: Danza delle fate la notte del solstizio

Le fate vittoriane sono creature molto diverse da quelle che popolano le fiabe francesi e italiane. Queste ultime, lontane discendenti delle Moire greche o delle Parche latine, indossano in genere ricche vesti medievali, cappello a pan di zucchero, e posseggono una bacchetta magica. Ve ne sono sia buone che cattive. Qui a fianco vediamo l'aspetto classico che una fata ha nell'immaginario di una bimba dell'Europa del sud.






 Le fate vittoriane invece sono di origine irlandese o britannica, dotate di magici poteri, ma di piccolissime dimensioni, alate e di animo nobile. Vivono nei boschi insieme ad altre magiche creature del Piccolo Popolo, quali Folletti, Gnomi e Elfi di origine nordica e irlandese, e una miriade d'altri esserini.
















Alcuni pittori d'epoca vittoriana si specializzarono in questo campo. Il più famoso in assoluto fu senza dubbio lo schzofrenico Richard Dadd. Sarebbe potuto essere un ottimo pittore orientalista ma, durante un viaggio sul Nilo subì un drammatico cambio di personalità e si convinse di essere stato investito del ruolo di difensore di Osiride. Vedendo nel proprio padre un nemico del suo dio, lo uccise, e passò il resto della sua vita in manicomio. Qui fu incoraggiato a dipingere e fu molto prolifico. Il suo capolavoro, e senza dubbio l'opera più famosa, è ''The Fairy Feller's Master-Stroke''
o Il colpo da maestro del taglialegna fatato.  
 
Potete ingrandirlo per apprezzarlo al meglio

 Il dipinto fu terminato nel 1864 dopo un lavoro durato 9 anni. La tecnica è quella della pittura ad olio, ma è stata usata in modo particolare, in maniera che in vari punti l'effetto è tridimensionale.
Nonostante le dimensioni ridotte (circa 54x39) è un capolavoro di straordinaria complessità. Raffigura un taglialegna che si prepara a spaccare in due una nocciola per ricavarne la nuova carrozza della Regina Mab, la fata in miniatura citata da Shakespeare in ‘’Romeo e Giulietta’’ ["La regina Mab è venuta a trovarti. Essa è la levatrice delle fate, e viene in forma non più grossa di un’agata (…). I raggi delle ruote del suo carro son fatti di lunghe zampe di ragno (…), il cocchiere è un moscerino in livrea grigia (…). Il suo cocchio è un guscio di nocciola, lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme, da tempo immemorabile carrozzieri delle fate"]. 


Titania, regina delle Fate, e Oberon, re degli Elfi (col braccio alzato pronto a segnalare al taglialegna il momento giusto per abbassare l’ascia) sono presi dal ‘’Sogno di una notte di mezza estate’’. Fate e folletti contemplano la scena. A parte i personaggi tratti da Shakespeare, tutti gli altri sono frutto della fantasia visionaria di Dadd. 
Lo stesso Dadd ci spiega in un suo poemetto che i soggetti si sono riuniti al comando dell'uomo dalla barba bianca nel mezzo con un cappello d'oro e un bastone. Stanno guardando il Magico Taglialegna in marrone, che sta per aprire in due una nocciola con la sua ascia, per farne una nuova carrozza per la Regina delle Fate, Mab. La minuscola figura di quest'ultima può essere vista mentre attraversa con la vecchia carrozza attaverso il bordo del cappello dell'uomo barbuto.
 L’intero quadro è pieno di personaggi da cima a fondo, un po’ nascosti tra i fiori, le bacche e i lunghi bellissimi fili d’erba, che ci danno la misura effettiva degli esseri fatati. L’assenza di prospettiva utilizzata dall’artista contribuisce ad aumentare l’atmosfera magica.
I vari gruppi nel cerchio più basso, in senso antiorario partendo dal Taglialegna delle Fate sono:


- lo Stalliere, il Monaco Contadino e "Volontà da Carrettiere";


- due cittadini; 
















  - uno zoticone con la testa da satiro (che è seduto), un politico, "qualche dandy fatato", la sua ninfa, due elfi, un pedagogo (accovacciato), e dietro il mago furbetto;
 Foto a fianco:
- due ancelle, Lubin e la sua "Chloe o Phyllis";
- due nani congiurati.






 


Foto sotto: In alto a sinistra ci sono "un pezzente ed un festaiolo" e "una libellula trombettista"; alla destra ci sono: soldato, marinaio, calderaio, sarto, contadinello, farmacista, ladro. Una curiosità: il farmacista è il ritratto del padre ucciso.

Questo straordinario dipinto fu descritto in una canzone di Freddie Mercury, dei Queens, da lui composta dopo aver visto l’opera alla Tate Gallery di Londra ed esserne rimasto affascinato. Freddie ammirava i miti, in particolare quelli legati a Shakespeare, amava l’età vittoriana, era un artista molto complesso, un creativo che sapeva apprezzare l’arte, amava i giochi di parole, il romanticismo, era un grande interprete e un uomo raffinato. Niente di strano dunque, che fosse rimasto colpito dal dipinto e dal suo autore: con Richard Dadd aveva in comune la follia del genio artistico.
La canzone scritta da Freddie porta lo stesso titolo del quadro ed è fra le più assurde e visionarie dell’artista. Sostanzialmente è una particolareggiata descrizione dei personaggi che popolano il dipinto. Pubblico qui sotto il testo della canzone e la traduzione.



The Fairy Feller's Master-Stroke

He's a fairy feller        
The fairy folk have gathered round
the new moon shine          
To see the feller crack a nut at nights noon time     
To swing his axe he swears,              
as it climbs he dares                 
To deliver...
The master-stroke
Ploughman, "waggoner will", and types              
Politician with senatorial pipe   
he's a dilly-dally-o            
Pedagogue squinting, wears a frown         
And a satyr peers under lady's gown,               
dirty fellow    
What a dirty laddio   
Tatterdemalion and a junketer
There's a thief and a dragonfly trumpeter - he's my hero
Fairy dandy tickling the fancy of his lady friend   
The nymph in yellow "can we see the master-stroke"     
What a quaere fellow
Soldier, sailor, tinker, tailor, ploughboy                    
Waiting to hear the sound    
And the arch-magician presides
He is the leader
Oberon and Titania watched by a harridan      
Mab is the queen and there's a good apothecary-man
Come to say hello         
Fairy dandy tickling the fancy of his lady friend   
The nymph in yellow
What a quaere fellow
The ostler stares with hands on his knees       
Come on Mr.Feller, crack it open if you please        


Lui è un magico taglialegna
Gli esseri fatati si sono radunati
al chiarore della luna nuova
Per vedere il taglialegna rompere un noce a mezzanotte
Egli giura di assestare il colpo d’ascia,
mentre ci si arrampica egli deve provare
A vibrare... 
il colpo maestro 
Il contadino, "energia da carrettiere", e tipi così
Il politico, con la pipa da saggio
lui è uno che perde il suo tempo
Il pedagogo guarda storto, con viso arcigno
e un satiro scruta da sotto l'abito di una signora,
Osceno individuo
Che brutto ragazzaccio
pezzente e festaiolo         
C'è un ladro e un trombettista libellula - è il mio eroe
Un magico dandy stuzzica la fantasia della sua amica
La ninfa in giallo "si può vedere questo colpo maestro"
Che domanda         
Il soldato, il marinaio, lo stagnaio, il sarto il contadinello
In attesa di sentire il colpo
E il gran mago presiede       
Lui è il capo   
Oberon e Titania tenuti d'occhio da una strega
Mab è la regina e c'è un buon farmacista          
Venuti a portare un saluto
Un magico dandy stuzzica la fantasia della sua amica
La ninfa in giallo 
Che domanda         
Lo stalliere osserva con le mani sulle ginocchia
Andiamo Signor Taglialegna, spaccala in due per favore




 Un altro pittore di fate fu John Anster Fitzgerald. Tipica la sua pittura confusionaria e spesso cupa. Di seguito pubblico diversi esempi. Da notare come spesso i suoi folletti ricordano le creature da incubo di Hieronimus Bosch.
Fairyland

Le fate hanno catturato il pettirosso

Seppellimento del pettirosso

Il concerto


Il banchetto delle fate

Titania e Bottom (Sogno di una notte di mezza estate)

Lo scozzese Joseph Noel Paton dipinse scene incredibilmente particolareggiate. Ne pubblico due, con Titania e Oberon.



La corrente pittorica conobbe molta fortuna per parecchi decenni.

Ariel e calibano (William Bell Scott)
Edwin Landseer

 Qui sotto quattro opere di Richard Doyle:



Danza di fate


Danza di fate


Illustrazione per la fiaba Rosa Rossa e Neve Bianca
Spesso questa corrente pittorica sconfinò nell'illustrazione, e fu infatti in questo periodo che cominciò l'età dell'oro per i libri per l'infanzia. Molti artisti si trovano a cavallo tra la definizione di pittore e quella di illustratore:

Worwick Goble

Joanna Lannister

James Browne


L'interesse per la Fairy Painting durò finchè la Grande Guerra non pose fine bruscamente alle velleità di romanticismo. 
Gli ultimi splendidi guizzi di questa corrente furono quelli di Rackham.
 Benchè in genere Arthur Rackham sia considerato un illustratore, la sua arte non ne è per questo diminuita in alcun modo. Si tratta infatti di un grandissimo artista. 
Alcune illustrazioni per Peter Pan nei Giardini di Kensington:




 ...e altre illustrazioni per libri di fiabe:








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  Un episodio bizzarro riaccese l'interesse per l'argomento delle fate e degli gnomi e passò alla storia come ''Le Fate di Cottingley''.


Due cugine del piccolo borgo di Cottingley, Frances di10 anni e Elsie di 16 scattarono delle foto dove esse stesse appaiono insieme ad alcune fate. Era il 1917, l'apparecchio fotografico era del padre di Elsie che, quando sviluppò le lastre, le ritenne un falso e proibì alla figlia di ripetere l'esperienza. La mamma invece si convinse che l'incontro con le fate, così come lo raccontavano le ragazze, era vero. La donna si interessava al mondo dell'occulto ed era convinta di avere ella stessa memoria di vite precedenti. Alcuni anni dopo, durante una riunione del gruppo teosofico di cui faceva parte, portò l'attenzione sulle foto scattate in giardino dalla figlia e dalla nipote. Tali foto vennero autenticate nel 1920 dal teosofo Edward Gardner. 


Venne a conoscenza della cosa anche lo scrittore Conan Doyle, che in quel periodo stava scrivendo un articolo sulle fate e che si era sempre interessato di spiritismo. Egli mostrò le foto ad un fisico, che le giudicò false. Si rivolse allora ad esperti di fate, che reputarono le acconciature un po' troppo alla moda. Dopo aver consultato un chiaroveggente, prese infine accordi con Edward Gardner e con le autrici degli scatti per incontrarsi a Cottingley. Furono impressionate altre lastre fornite da Conan Doyle dopodichè lo scrittore pubblicò un articolo intitolato: Fate fotografate - un evento epocale, dimostrandosi così, non per la prima volta nè per l'ultima, uno sprovveduto allocco.
L'articolo scatenò polemiche a non finire dividendo il pubblico in due fazioni e le reazioni furono fortissime. 


Quando le acque cominciavano a calmarsi, nella primavera del '21 le due ragazze produssero delle nuove foto. Per Gardner e per Conan Doyle si trattava della prova decisiva. Per il padre di Elsie (che aveva sviluppato anche stavolta le lastre) fu il crollo di un mito: aveva stimato molto il creatore di Sherlok Holmes e non si capacitava di come si fosse fatto imbrogliare dalla figlia, che andava pure male a scuola!
Dimostrando l'esistenza delle fate Conan Doyle voleva arrivare a dimostrare tutte le sue teorie sullo spiritismo e il mondo dell'occulto. Sull'onda di questa vicenda scrisse molti altri articoli, e furono in tanti a credergli. 
La cosa più straordinaria fu come due ragazzine riuscirono a mantenere così bene il segreto, e in effetti ad imbrogliare il mondo intero. Nonostante negli anni successivi fossero state intervistate molte volte, non si riuscì a far loro ammettere niente, fino al 1983. Fu allora che finalmente raccontarono che si trattava di sagome di cartone sostenute da spilli e fili, invisibili nelle fotografie pionieristiche dell'epoca. Lo scherzo, iniziato involontariamente, aveva poi preso loro la mano.
Dopo il clamore di questa vicenda, si dovettero attendere gli anni'70 e la New Age perchè la passione per le fate e per il genere fantasy si rinverdisse, con romanzi, pittura e giochi di ruolo. 


 FINE


Charles Altamont Doyle: Danza intorno alla luna
FINE



Troverete argomenti attinenti a questo in altri post:

 Un'altra figura piuttosto deludente Sir Arthur Conan Doyle la fa in questo post:




 

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