IL TE' FREDDO DAL FRIGO VUOTO
Suonano alla porta. E' mio fratello. Arriva inaspettato, accaldato, assetato. Da giorni non faccio la spesa, e ho bevuto tutto ciò che c'era da bere. Rimangono solo latte e acqua.
- Gradisci un tè freddo?- azzardo coraggiosamente.
- Gradisci un tè freddo?- azzardo coraggiosamente.
- Sì, grazie, ne ho proprio bisogno! -
Mi accompagna in cucina tutto speranzoso. Io metto al fuoco un tegamino d'acqua e tiro fuori la scatola del tè. Mio fratello cambia espressione, non mi dice niente, ma si vede che è scontento e perplesso. Si sta chiedendo se deve aspettare fino a stanotte per avere il tè freddo; oppure, prospettiva peggiore, se per caso c'è un equivoco, e intendo servirgli un tè bollente mentre lui è in un bagno di sudore. Metto quattro bustine di tè nell'acqua che accenna a bollire e spengo. Prendo la brocca da un litro, la riempio con due vaschette di cubetti di ghiaccio (almeno il ghiaccio lo dovete avere), ci affetto dentro un limone (anche questo dovete avere), tolgo le bustine dal pentolino del tè, zucchero adeguatamente, e infine verso il tè caldo nella brocca. Aggiungo l'acqua necessaria a riempirla e il tè freddo è pronto. Anzi, ghiacciato, perchè i cubetti rimangono a galleggiare. In balcone raccolgo due rametti di menta e li metto nei bicchieri. Ho impiegato meno di 10 minuti. Mio fratello è decisamente rinfrancato.
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