ADDIO MOMPRACEM!
Copertina di Alberto Della Valle |
Tratto da ‘’ SULLE ORME DI SANDOKAN- UN VIAGGIO TRA MITO E REALTÀ’’ di Claudia Gazzini
Sandokan,
sconosciuto in gran parte del mondo, in Italia invece fa parte di quel
panteon di eroi nazionali come Garibaldi e Cavour, eroi
dell’indipendenza e dell’unità d’Italia.
Pur non essendo un generale e nemmeno un italiano, Sandokan si è conquistato ad honorem la nazionalità del nostro bel paese. L’Italia, che oggi è così restia ad aprire i suoi confini agli immigrati asiatici, un secolo e mezzo fa lasciò entrare un pirata malese nel suo panteon narrativo. A menzionare Sandokan, infatti, si ricorda un eroe che ha dominato le fantasie infantili degli italiani, specialmente di chi è cresciuto prima dell’era dei cartoni animati oppure di chi, come me, non ne aveva accesso.
Pur non essendo un generale e nemmeno un italiano, Sandokan si è conquistato ad honorem la nazionalità del nostro bel paese. L’Italia, che oggi è così restia ad aprire i suoi confini agli immigrati asiatici, un secolo e mezzo fa lasciò entrare un pirata malese nel suo panteon narrativo. A menzionare Sandokan, infatti, si ricorda un eroe che ha dominato le fantasie infantili degli italiani, specialmente di chi è cresciuto prima dell’era dei cartoni animati oppure di chi, come me, non ne aveva accesso.
Ricordando
Sandokan si ricupera un mondo esotico, fatto di covi di pirati, mari in
tempesta, velieri catturati e bellezze orientali. Si riporta in vita un
personaggio che, pur essendo un malese dai tratti somatici indiani, era
portatore di quelle passioni ed istinti del Risorgimento
italiano: avventura, indipendenza ed amori. Si recupera un mito che, per
molti, è diventato realtà. È un mito, perché Sandokan realmente non è
mai esistito eppure ne continuiamo a parlare ed a riverire come se fosse
stato un tempo tra di noi. La verità la sappiamo tutti ed è che
Sandokan non è altro che un personaggio letterario. Frutto di quella
meravigliosa immaginazione avventuriera dello scrittore veronese Emilio
Salgari, Sandokan è l’eroe di oltre venti romanzi divorati da ormai
tre generazioni di italiani. Apparso per la prima volta nel giornale La
Nuova Arena nel 1883 in una serie intitolata La Tigre della Malesia (questo il soprannome del nostro eroe), a cui seguirono presto altri volumi.
Emilio Salgari (Verona 1862-Torino 1911) |
Sandokan con le sue avventure d’amore e di pirateria nei mari del Borneo divenne da subito l’uomo-eroe degli italiani.
Ciò che eleva Sandokan da semplice personaggio letterario ad un mito è che ha un tale bagaglio di storie leggendarie eppure plausibili ed ha vissuto imprese così ben descritte e verosimili da renderlo reale. Sono reali il suo nome, la sua storia, i luoghi dove ha vissuto e le persone che lo circondano. Sono tanto reali ed allo stesso tempo tanto leggendarie da diventare mito.
Ciò che eleva Sandokan da semplice personaggio letterario ad un mito è che ha un tale bagaglio di storie leggendarie eppure plausibili ed ha vissuto imprese così ben descritte e verosimili da renderlo reale. Sono reali il suo nome, la sua storia, i luoghi dove ha vissuto e le persone che lo circondano. Sono tanto reali ed allo stesso tempo tanto leggendarie da diventare mito.
Il
suo nome, Sandokan, deriva dal nome della città malese di Sandakan, il
principale porto commerciale del nord del Borneo da dove proviene il
nostro eroe. Fino a poco fa il sindaco di Sandakan non sapeva nemmeno
che la sua città diede il nome ad uno dei grandi eroi della letteratura
italiana. Al riferirglielo si entusiasma, propone un gemellaggio con
Verona, la città natia di Salgari, o Torino, dove lo scrittore morì
suicida nel 1911.
Propone anche che i romanzi di Sandokan vengano tradotti in malese. Non conosce la storia del pirata Sandokan, dice. Ma quando poi gliela racconto, descrivendogli i suoi
arrembaggi contro velieri inglesi, le avventure che lo portano ad innamorarsi di Marianna, la mezza inglese-mezza italiana soprannominata La Perla di Labuan per la sua bellezza, e quando gli racconto delle sue incursioni contro il raja bianco del Sarawak James Brooke, il sindaco si illumina. Conosce la storia che le mie parole stavano dipanando. I suoi figli guardavano ogni Mercoledì alle tre e trenta del pomeriggio un cartone animato che ripercorreva le vicende che gli stavo raccontando. Solo che in Malesia non lo chiamano Sandokan e non sapevano nemmeno che la storia fosse stata creata da un italiano. Nel cartone animato, la storia di questo pirata che combatte contro gli inglesi è stata nazionalizzata, i nomi cambiati e la figura salgariana del Tigre della Malesia riadattati alle vicende di un pirata malese realmente esistito. Si tratta di Mat Salleh, che però combattè contro gli inglesi ben venti anni dopo il parto letterario di Sandokan. Il mito, nel caso di Sandokan, ha preceduto la realtà.
Propone anche che i romanzi di Sandokan vengano tradotti in malese. Non conosce la storia del pirata Sandokan, dice. Ma quando poi gliela racconto, descrivendogli i suoi
arrembaggi contro velieri inglesi, le avventure che lo portano ad innamorarsi di Marianna, la mezza inglese-mezza italiana soprannominata La Perla di Labuan per la sua bellezza, e quando gli racconto delle sue incursioni contro il raja bianco del Sarawak James Brooke, il sindaco si illumina. Conosce la storia che le mie parole stavano dipanando. I suoi figli guardavano ogni Mercoledì alle tre e trenta del pomeriggio un cartone animato che ripercorreva le vicende che gli stavo raccontando. Solo che in Malesia non lo chiamano Sandokan e non sapevano nemmeno che la storia fosse stata creata da un italiano. Nel cartone animato, la storia di questo pirata che combatte contro gli inglesi è stata nazionalizzata, i nomi cambiati e la figura salgariana del Tigre della Malesia riadattati alle vicende di un pirata malese realmente esistito. Si tratta di Mat Salleh, che però combattè contro gli inglesi ben venti anni dopo il parto letterario di Sandokan. Il mito, nel caso di Sandokan, ha preceduto la realtà.
Infatti
il nostro personaggio salgariano è reale anche nella misura in cui è
verosimile la sua storia. Sandokan è principe malese divenuto pirata per
vendetta, per vendicare l’uccisione della sua famiglia per mano inglese. Dal suo piccolo regno nell’isola di Mompracem, che Salgari descrive come un covo di pirati protetto da altre scogliere, Sandokan
diventa leggendario per la sua temerarietà e per i suoi arrembaggi
contro gli inglesi. Accumula nelle grotte sotterranee della sua isola I
tesori rubati dalle navi inglesi. Si innamora e rapisce la bella Perla
di Labuan, vive un amore travolgente stroncato prematuramente dalla
morte della sua amata Marianna. Sandokan diventa il nemico più temuto di
James Brooke, l’avventuriero inglese che fonda il suo regno privato nel Sarawak, con capitale Kuching. I due giungono a sfidarsi faccia a
faccia diverse volte, ma entrambi, eroe ed anti-eroe, riescono sempre
dalla presa dell’altro continuando così nuove sfide.
Mompracem,
Labuan, Kuching, James Brooke sono esistiti realmente. Esistono ancora,
a loro modo. Non certo come li aveva descritti Salgari, che nella sua
fantasia narrativa aveva aggiunto drammaticità e libertà poetica ai personaggi ed ai luoghi descritti.
Nella cartina sottostante compare Mompracem, col nome col quale Salgari l'ha descritta
PORTOLANO DI LOPO HOMEN, 1554. |
Mompracem
non è un’isola a due giorni di navigazione da Labuan e non ha pendii
scoscesi sul mare in tempesta. La Mompracem delle cartine nautiche
dell’ottocento non si chiama nemmeno più Mompracem, ma Pulau Keraman (o Kuraman), ossia l’isola che scompare.
Le sue basse coste sabbiose tendono infatti a scomparire con l’alta
marea. Labuan è ancora oggi una importante isola di fronte al Borneo, ma
di perle (anche metaforiche) non ve n’è più traccia. È un free-port
commerciale, un isola che, sebbene malese, gode di una sorta di
extra-territorialità commerciale che gli permette di vendere alcol ed
aprire casino. È una sorta di parco giochi per chi vuole scappare via
dalle dal regno ad ispirazione islamica del Sultanato del Brunei, li di
fronte. Kuching, la città costruita da James Brooke, pure, esiste
ancora. C’è ancora il suo palazzo, l’Altana, da dove dava ordine di dare
la caccia a Sandokan, ma attorno sono sorti grattacieli.
L'Altana, costruito da James Brook |
Dicono che in Borneo i pirati esistono ancora, ma i malesi ed i
daiacchi che oggi si vedono remare nei fiumi o nei mari del Borneo non
sono più i tigrotti di Sandokan. Le strette barche ricavate scavando un
solo tronco d’albero adesso riportano le sponsorizzazioni di marche di
sigarette, non lance ed i temuti kriss bagnati da veleni mortali, come amava ricordare Salgari.
Mito e realtà non corrispondono più. Il mito di Sandokan sta tramontando e Mompracem, come il suo nuovo nome ci ricorda, sta scomparendo.
..............Mito e realtà non corrispondono più. Il mito di Sandokan sta tramontando e Mompracem, come il suo nuovo nome ci ricorda, sta scomparendo.
Dal satellite ecco la turistica isola di Labuan, posta di fronte al Brunei. A sud-ovest Mompracem, ovvero P. Keraman, l'isola che scompare.
Oggi
la realtà è questa: Pulau Keraman
dista circa 15km da Labuan, e nel suo punto più elevato misura 35m. Lì
al centro si trova un faro. E’ abitata da una famiglia di coltivatori, i
quali di anno in anno si ritrovano con meno terra da coltivare. I loro
campi devono arretrare sempre più e stanno pensando di abbandonare
l’isola.
Rivolta ad est vi è una striscia di sabbia, lunga un paio di km, ma di anno in anno più corta. Curiosamente viene chiamata Coda della Tigre. Nell'immagine qui sotto, la Coda della Tigre in una foto del 2007.
Qui sopra, in una vecchia foto degli anni '70, gli abitanti di Pulao Keraman.
E infine due immagini panoramiche della nostra isola così come è oggi.
FINE
Post scriptum: Nel 2011 il giovane studioso salgariano Fabio Negro ha pubblicato il volume La riconquista di Mompracem, l'isola che c'era. Nel suo saggio sostiene la tesi che la Mompracem che appariva nelle antiche carte (e che da queste scomparve nella seconda metà dell'800) sia da identificare con quello che era poco più di uno scoglio e che oggi, in seguito al regime delle maree, alla disastrosa eruzione del vulcano Krakatoa e alle imponenti battaglie navali e aeree della seconda Guerra Mondiale, è scomparso sott'acqua. Dopo ricerche avventurose indica come Mompracem il banco corallino di Ampa Patches, a poche miglia dalla costa occidentale del Borneo.
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Chapeau!
RispondiEliminaGrazie, Sergio, ma la prima parte, c'è scritto, non è mia!
EliminaPurtroppo siamo arrivati in un'epoca in cui ai ragazzi non si fanno più leggere né questi né altri romanzi (I ragazzi della via Pàl, Tom Sawyer, L'isola del tesoro..tanto per citarne alcuni). Ed è un peccato, perché oltreché a farti fantasticare, ti permettevano anche di scoprire il mondo. Nel caso di Sandokan il misterioso Oriente. Certo, forse oggi Salgari risulterebbe un po' datato nello stile e nell'italiano non sempre perfetto. Tuttavia è da storie come le sue che si attinge ancora per far riferimento all'Avventura. Come sono effimere le cose del mondo!!! (cit.).
RispondiEliminaLo stesso possiamo dire per i luoghi reali sopra descritti, sia con Sandokan che senza, hanno conosciuto tempi migliori.
Perfettamente d'accordo. D'altra parte mi pare che in maggioranza i ragazzi non leggano, tout court.
EliminaIn effetti..e non solo i ragazzi ma anche gli adulti in genere.
EliminaQuando ti metterai in viaggio per Mompracem
RispondiEliminadevi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
Sempre devi avere in mente Mompracem,
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo e quando
metta piede sull'isola,
tu, ricco dei tesori accumulati per strada,
non aspettarti ricchezze da Mompracem.
Mompracem ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio:
che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Mompracem ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Mompracem vuole significare.
Era scritta per Itaca, in realtò, ma calzava perfettamente e l'ho adattata. Del resto il concetto è quello. Mompracem è un'ideale, una meta da inseguire, che sia reale o no non importa....
RispondiEliminaApplausi!
EliminaMompracem è un luogo della mente per chi è rimasto fanciullo dentro