martedì 30 dicembre 2014




SOPRAVVISSUTI AL NATALE




Chi meglio, chi peggio, ne siamo venuti fuori. Una sfacchinata, per molti; una festa piena di calore per altri; una grande abbuffata per i tanti che oggi, pentiti, come gli anni precedenti in questi stessi giorni, prendono drastiche quanto tardive decisioni di ritorni a regimi dietetici tristi, calvinisti e severi.
Gioite, se non altro è finito lo stress: quello di cucinare, per chi ha avuto il privilegio di avere ospiti, quello di fare i regali, per chi rispetta questa tradizione. Non è semplice: bisogna avere Tempo.
 Il Tempo è importante più dei soldi: salvo essere degli snob, si sa che basta il pensiero. Ma anche preparare un vassoio di biscotti da regalare richiede un pomeriggio libero.
Poi, si può anche avere una certa disponibilità finanziaria, ma cercare i regali giusti per parenti e amici può trasformarsi in un pellegrinaggio infinito.

 Noi quest'anno abbiamo risolto: una visita al mercatino del pseudo-antiquariato (delle pulci, insomma) ha portato ad un acquisto multiplo che ha risolto il problema della  famiglia numerosa: un buon numero di tazze da the degli anni '40, di cui pubblico due foto.
 



Più qualche lavoretto veloce di cucito homemade.
Questi centrotavola li ho usati per involgere dei pampepati.












 Questa coppia d'asciugamani con personaggi di Beatrix Potter è andata a mio fratello che ha una bambina piccola.
















  Qui a fianco una tovaglietta per un'amica.
Sotto: cuscino velocissimo fatto con un campionario di tessuti d'arredamento.






















Ottima l'idea di uno dei miei fratelli, di regalare a ciascuno uno di quei biglietti da raschiare con una monetina, tipo ''Turista per sempre'' o roba del genere (disgraziatamente nessuno ha vinto alcunchè).
Di qui all'anno prossimo, purtroppo, ci saremo dimenticati le ottime e semplici idee che ci colgono in questi giorni di saggezza, e sperimenteremo nuovamente lo stress prenatalizio.
Poi, parliamoci chiaro: quanti di noi hanno visto coincidere col Natale dei periodi di tragica sfiga o di vera e propria tristezza? Tali magari da rendere definitivamente il Natale un momento-memento che si vorrebbe scavalcare a piè pari?
Starete pensando: ''Ma sta arrivando Capodanno...non abbiamo ancora finito!''
Già, ma io non ho questo culto, tutto astronomico, di festeggiare l'inizio dell'anno, che è in realtà un giorno qualsiasi. (Oddìo, se proprio mi ci fate pensare, gli ultimi capodanni sono stati così felici e pieni di belle speranze, mentre questo... ) Ma torno a dire, è un giorno qualsiasi, non un inizio, non una fine... già.


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