sabato 7 marzo 2015





LE DIFFICILI UNIONI VIP

 Melanie Griffith e Antonio Banderas si sono separati dopo 18 anni di matrimonio. Il nostro mugnaio nazionale d'adozione, con la sua improponibile maglietta grigiastra può non piacere più alle sue ammiratrici italiane, ma è piaciuto alla sua nuova fiamma, più giovane di 23 anni rispetto a Melanie. 


Qualcuno si è meravigliato? Non credo: si sa che nel mondo dello spettacolo, come in quello degli artisti in genere, i matrimoni duraturi sono merce rara. Questo è dovuto a diversi fattori facilmente intuibili (gli allontanamenti per lavoro, i viaggi frequenti, il corteggiamento degli ammiratori, i rapporti stretti coi colleghi durante la lavorazione dei film o durante le tournée, il loro fascino oggettivo, e chi più ne ha più ne metta) e riassumibili in una sola espressione: l'occasione fa l'uomo ladro.
Si parla perciò con curiosità di quelle coppie che fanno eccezione, quelle il cui matrimonio dura tutta la vita; le si definisce coppie invidiabili, in cui regna un perfetto accordo, una bella complicità, un grande amore.
A ben guardare, tuttavia, di invidiabile c'è ben poco; o meglio, dipende tutto dal tipo di matrimonio che si desidera.
 


 
Prendiamo ad esempio una coppia che è durata tutta la vita, tra due bellissimi di Hollywood, Paul Newman e Joanne Woodward. Lui, in una famosa intervista disse: ''Perchè mai dovrei uscire a mangiarmi un hamburger, quando a casa ho del filetto?''. Un po' rustico, ma fascinoso nella sua dichiarazione di fedeltà. Newman si guadagnò così un'immeritata fama di marito fedele e innamorato: in realtà era un donnaiolo ubriacone. Joanne se lo tenne così com'era, per amore, per convenienza, o perchè altro non sappiamo, visto che è sempre stata una donna discreta.
 
 










Un'altra coppia, stavolta nostrana, molto amata dal pubblico, è stata quella Mondaini-Vianello. Probabilmente un grande amore; probabilmente una grande intesa, visto che hanno lavorato a lungo insieme. Ma Sandra in un'intervista disse: ''Ormai stiamo insieme da talmente tanto tempo, che abbiamo imparato a dare il giusto valore alle cose, per esempio a non dare alcuna importanza a questioni come le corna...''
 
Un caso limite quello di Giulietta Masina e Federico Fellini. Lei, innamoratissima del marito, affermava senza vergogna che lo riteneva libero di fare quel che più gli piaceva, mentre il suo compito di moglie era quello di attenderlo con pazienza, di accontentarlo in tutto, di provvedere alla sua felicità e benessere, e gioire di ogni minima attenzione che lui le avesse rivolto (come si evince da numerose interviste da lei rilasciate in epoca femminista, che fecero scalpore). Il suo matrimonio durò fino alla morte del marito, che lei seguì poco dopo. Del resto che motivo si può mai avere per separarsi da una moglie del genere? Si pensi che per non disturbare il marito si spostò nell'appartamento al piano di sopra! Parlo diffusamente del loro matrimonio qui.

 
Per restare ancora in Italia, c'è da ricordare il matrimonio tra Nino Manfredi e la bella indossatrice Erminia. Nino è morto da circa 10 anni, e nelle interviste che Erminia rilascia volentieri, viene dipinto come un marito meraviglioso, in un matrimonio perfetto; un marito a cui lei continua a sentirsi unita, con cui continua a comunicare. Probabilmente preferisce dimenticare i vari tradimenti, il più eclatante dei quali risale a 17 anni prima della morte dell'attore. Tale era infatti l'età della figlia naturale al momento della scomparsa di Nino. Figlia nata da una relazione avuta con un'ammiratrice bulgara mentre girava un film a Sofia.



 Termino col caso dei coniugi Clinton (che non sono nè artisti nè personaggi dello spettacolo, ma che sono comunque VIP e vanno incontro ai medesimi problemi). La coppia è sopravvissuta ad ogni vicissitudine, persino allo sputtanamento mondiale della povera Hilary in occasione dello scandalo Lewinski. Evidentemente nei meccanismi interni della coppia la priorità viene data a cose che non vengono alterate da eventuali distrazioni sessuali di Bill. Probabilmente prevalgono la complicità sul lavoro e la reciproca stima, sufficienti per tenere saldo il matrimonio. Anche Bill, come i precedenti esempi, è libero di cedere alle sue intemperanze senza che questo porti alla separazione.

 E questo è in effetti il succo della faccenda: durano eterni quei matrimoni in cui uno dei partners (generalmente la donna) è disposto a tapparsi occhi, naso e orecchie e a lasciar correre. Prendendo esempio dalla povera Silvia, regina di Svezia, campionessa di sopportazione silenziosa di tradimenti.





Il guardaroba della regina 


















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