lunedì 9 marzo 2015



PULP MAGAZINES




A metà dell'800 venne di moda un genere letterario molto particolare, che perdurò sino quasi alla fine del '900: potremmo chiamarlo ''letteratura criminale sanguinaria''. Veniva pubblicato su giornali settimanali o mensili, per lo più illustrati a colori, con stampe di qualità abbastanza scadente. Le storie pubblicate erano basate su fatti di cronaca nera, raccontati in maniera più o meno romanzata, con aggettivi ridondanti, prosa magniloquente, descrizioni impressionanti e sanguinose. Si trattava quasi sempre di crimini violenti, sordidi, paurosi. Le illustrazioni erano iperrealiste, spesso con donne discinte.











 Il genere era nato a Londra con il magazine The terrific Register, ed era proseguito in Francia con Le Petit Journal Illustré (supplemento ebdomadario del quotidiano Le Petit Journal) e molti altri. All'alba della Grande Guerra la passione per questo genere divenne tale da costituire un vero e proprio fenomeno di costume.










Giova ricordare come, sul finire dell'800 fosse venuto di moda anche il Grand Guignol, genere teatrale che, almeno a Parigi, insanguinava ogni sera i palcoscenici dei teatri con spettacoli di gusto un po' dubbio.







 Intanto cominciavano a diffondersi anche i romanzi popolari (spesso polizieschi e truculenti), che costavano solo 5 soldi ed erano stampati su carta di pessima qualità. Destinati ad un pubblico socialmente e culturalmente di scarsa levatura, conobbero un grandissimo successo. Tanto che in seguito ebbero una nuova dignità quando del genere letterario si impadronirono alcuni grandi scrittori, quali Sue, Dumas e Simenon, traendone dei capolavori.
Per tornare ai magazines, un altro periodico settimanale fu in Francia Les Faits-divers Illustré la cui pubblicazione durò circa 10 anni. 




Aveva due grandi illustrazioni a colori nella prima e ultima di copertina, e illustrazioni anche all'interno; raccontava fatti delittuosi e catastrofi di vario genere, avvenuti i Francia e all'estero, e, in più, conteneva dei romanzi feuilleton a puntate. Nelle ultime pagine c'erano vignette volgari con doppi sensi. L'intero magazine, come altri dello stesso genere, mescolava fatti reali e finzione, a beneficio dei lettori, che ne erano debitamente impressionati.












 Negli anni '20 del '900 negli Stati Uniti si diffusero i ''pulp magazines'', con copertine dai colori sfavillanti ma con le pagine interne stampate su carta di infima qualità (fabbricata con fibre di legno: ''pulp''). Contenevano romanzi a puntate particolarmente truculenti con adeguate illustrazioni.







Questo tipo di letteratura si evolvette a metà del '900 nei cosidetti Men's Adventure Magazins.

















 







Erano giornali abbondantemente illustrati con scene di violenza, avventure sanguinose e donnine seminude con cui i lettori maschi (per lo più americani) si intrattenevano, tentando di elaborare le loro frustrazioni.


















La cosa migliore di questi magazines è lo straordinario quanto involontario effetto comico talora raggiunto.
















FINE

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