domenica 6 luglio 2014






I pittori Preraffaelliti e la leggenda del re Cophetua

Un'antica leggenda medievale inglese narra la storia di un re africano, Cophetua. Egli non provava alcuna attrazione per le donne, ma un giorno, affacciandosi, vide una giovane mendicante, Penelophon, la quale soffriva per la mancanza di vesti con cui coprirsi. Cophetua se ne innamorò a prima vista e giurò che l'avrebbe sposata o si sarebbe tolto la vita. 
Per ritrovarla girò per le strade spargendo denaro a destra e a manca, onde attirare i mendicanti. Fu così che comparve anche Penelophon. Il re allora le si prostrò davanti e le domandò di divenire la sua sposa.
Lei accetto, divenne regina, e ben presto nessuno avrebbe potuto più indovinare le sue umili origini. Così vissero in felicità e molto amati dal popolo, sino alla morte, e furono sepolti nella stessa tomba.

Questa leggenda è sempre stata popolare nei paesi anglosassoni. Shakespeare la cita in diverse sue opere. Tennyson ne scrisse una sua versione, intitolata La Mendicante; e probabilmente proprio a quest'opera si ispirarono alcuni pittori preraffaelliti ( i quali amavano molto i temi medievali) nel raffigurare la leggenda nei loro dipinti. 


Questo è il dipinto ad olio di Edward Burne-Jones. E' il frutto di una lunghissima gestazione, con innumerevoli schizzi preparatori. Come modelli il pittore scelse se stesso e sua moglie Georgiana.
Fu esposto nella versione definitiva nel 1864 e suscitò grande entusiasmo da parte della critica.
La sua particolarità è che il re, pur essendo palesemente un re, è mostrato in un insolito atteggiamento di contemplazione del suo amore raggiunto, come se il tempo si fosse fermato.
L'opera si può oggi ammirare alla Tate Modern Gallery.



Nel 1898 fu esposto il dipinto di Edward Blair Leighton: qui l'atteggiamento del re è molto diverso. C'è infatti un'assoluta sottomissione alla giovane mendicante, ad indicare che è stata definitivamente scelta come l'amore della sua vita. L'ambientazione è più romantica, più comune, più preraffaellita, di quella invece rinascimentale di Burne-Jones. Tuttavia rappresenta un omaggio alla memoria di quest'ultimo, il quale era morto di recente.


Il disegno qui sopra, molto ''dinamico'' nel gesto del re, che si allaccia a Penelophon e contemporaneamente la incorona, è di Dante Gabriel Rossetti.


Qui sopra la raffigurazione dell'incontro tra Cophetua e la ritrovata mendicante, opera del pittore e illustratore John Byam Liston Shaw. Nato nell'India imperiale, si trasferì poi in Inghilterra dove prese contatto con la corrente dei Preraffaelliti, già affermata da tempo.


Infine Maurice William Greifferhagen, che fu un preraffaellita piuttosto tardivo, e partecipò alla ''coda'' del movimento artistico. Questa sua raffigurazione della leggenda del re Cophetua è molto romantica, e non particolarmente originale, ma mi piace molto.


Aggiungo qui sotto la traduzione della poesia di Tennyson, cui probabilmente si ispirarono i Preraffaelliti. Fu pubblicata nel 1842.

“La mendicante”
di Lord Alfred Tennyson                                                       

Le sue mani incrociò sul petto                                                         
Più bella di quanto verbo possa dire
Scalza giunse la mendicante
Di fronte re Cophetua.
Con mantello e corona il re fece un passo
Per incontrarla e salutarla sulla via;
“Non c’è da stupirsi”, dissero i nobili
“E’ più bella che il giorno”.
Come splende la luna in nuvolosi cieli
Ella nel suo povero aspetto fu veduta;
Uno lodò le sue caviglie, uno i suoi occhi,
Uno i suoi capelli scuri e portamento amorevole.
Un viso tanto dolce, una grazia tanto angelica
In tutte le terre mai vi eran stati.
Cophetua prestò un giuramento regale
“Questa mendicante sarà la mia regina!”.

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